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Mario CALCAGNILE

 ...Somme metamorfosi molecolari, flussi e fluidi passanti, presenti e futuri, atti e pensieri del cosmo si "costruiscono" sulla sua tela con forme e colori, con linee e con piani. Immaginati nel costituirsi, fatti, dati e sostanze interagiscono, scontrano e incontrano, scrivono le trasversali, le intersecazioni, i centri, i perni sublimi, la traslitterazione dell'Io, la purezza formale. Le varianti sono nella policromia e nel monocolore, espressionismo ora semplice, serenamente pacato, ora complesso, da provocazioni intricate nell'anima. In un gioco di attribuzione simbolica le tonalità si smaterializzano, i colori mutano i ruoli e i ruoli i colori, perché è dalla loro astrazione e significante che tragono significato...
Elia Rosso
 
 
Mario Calcagnile
Pugliese d’origine, ha vissuto lungamente in Germania, Canada e Lombardia, dove è stato docente ordinario presso il Liceo Artistico di Bergamo. Ha studiato presso il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Lecce, perfezionando poi la sua preparazione presso la Mc Gill University e la Concordia University di Montreal (Canada). Lavorando in oltre con artisti di fama alla Internationale Sommerakademie di Salisburgo. Nel 1998 ha ristabilito la sua residenza nel Salento, ri-radicandosi in questo territorio. Dal 2000 è impegnato nella organizzazione di eventi culturali, in particolare di Simposi Internazionali di Scultura, coinvolgendo artisti di fama. Ha in fase di attivazione la “bottega dell’arte” “Il Giardino dell’Angelo” dove produce oggetti d’arte e si propone di offrire ospitalita’ ad artisti provenienti da tutto il mondo. Interessandosi nella sua attivita’ creativa di scrittura e editoria, nel 2004 ha fondato la CALCANGELI Edizioni. Sue opere fanno parte di collezioni publiche e private in Italia, Austria, Germania, Lussemburgo e Canada. 
 
 
 
Nota critica di... D.ssa Rosemarie Bergmann
 
La frammentazione di immagini percettive, l’emancipazione della materialità dell’oggetto, non sono più acuti problemi artistici; egli piuttosto parte dalla convinzione che, colori, linee e forme sono, per se stessi, elementi costituenti, per mezzo dei quali esprimere uno stato interiore e comunicare emozioni. La sua mira artistica, pertanto, è di trovare una forma adeguata per configurare questi agenti da comunicare, con immediatezza e in modo diretto, all’osservare. Da notare come sempre sia presente nelle opere di Calcagnile, il valore sensuale del colore, quale potenza elementare; particolarmente la scala dei rossi sembra inesauribile, sia nei rapporti armoniosi con i complementari, sia, anche se meno frequentemente, tramite le tensioni prodotte dai vividi colori adiacenti. Le linee e forme sono, solitamente, subordinate al colore sempre, però, sostengono e intensificano la sua funzione espressiva. L’esuberanza cromatica della pittura di Mario Calcagnile è fondata su uno schema di predominanti dialoghi, singole ed incrociate, con il risultato che i colori, linee e forme sono raccolte in un movimento unificante. Questa forza dinamica sintetizza tutti gli elementi in un ordine pittorico, il cui significato espressivo, che corrisponde allo stato interiore dell’artista, si comunica all’osservatore come “una specie di osmosi tra uomo e natura”.
 
 
 
Nota critica di... Susanna Aroldi
 
Ciò che cattura subito nei dipinti di Calcagnile, è la forza materica del colore. Forza che crea drammaticità. Colore puro e violento, assemblato in geometrie degne di un Mondrian che intenda andare al di là di una gelida perfezione stilistica. Fiammante di rossi e di gialli che si sublimano nel calor bianco. Si intuisce, nella pennellata vigorosa, la sintesi di un'entità creatrice. E' l'uomo che domina sul mondo. I colori si inseguono, si compenetrano quasi a formare vortici di buio e di luce; Calcagnile non conosce statica, ma solo il dinamismo di una natura vulcanica dove ogni cosa è e diviene al medesimo tempo, dove l'anima ribollente non si sofferma su delicate melanconie, tutta presa dall'ansia del creare e dello scoprire.